Palmiro Togliatti uomo politico nato il 26 marzo 1893 a Genova, è morto il 21 agosto 1964 nella città ucraina di Jalta.
Nel 1919 fondò il periodico L'Ordine Nuovo insieme ad Antonio Gramsci e partecipò al movimento dei consigli di fabbrica. Al congresso di Livorno del 1921 partecipò alla nascita del PC Partito Comunista. Nel 1926 per sfuggire alle persecuzioni del regime fascista si trasferisce a Mosca. Rimane in esilio per diciotto anni, trascorsi soprattutto nella città russa, in qualità di rappresentante del PCI nella terza internazionale della quale divenne segretario nel 1937. Allo scoppio della II guerra mondiale fu arrestato in Francia, riparò di nuovo in Unione Sovietica ed infine nel 1944 poté tornare in Italia. Partecipò attivamente alla stesura della Costituzione ed ai governi Bonomi, Parri e De Gasperi, ricoprendo la carica di Ministro di Grazia e Giustizia. Alleato con Nenni nel Fronte popolare, venne sconfitto alle elezioni del 1948 ed estromesso dal governo.
Con la rottura fra l’URSS e la Cina di Mao, il XX Congresso segnò l’inizio della crisi del movimento comunista. Togliatti la percepì tempestivamente e propose una sua riorganizzazione policentrica, più aderente alla struttura del mondo che stava emergendo dalla guerra fredda, e una diversa unità basata sul riconoscimento delle differenze e dell'autonomia dei paesi socialisti e dei partiti comunisti. La proposta si fondava sulla percezione dell’interdipendenza che ormai caratterizzava il sistema delle relazioni internazionali e sul convincimento che tutto il movimento comunista avrebbe dovuto battersi per superare la divisione del mondo in blocchi contrapposti. Nel Memoriale di Yalta, scritto in vista di un colloquio con N. S. Chruščëv che però non si poté realizzare a causa della morte improvvisa di Togliatti nel 1964 per ictus cerebrale, egli aveva affermato la necessità di riforme democratiche radicali anche nei paesi socialisti, iniziando una differenziazione profonda del comunismo italiano dal comunismo sovietico.