Salvatore Valitutti, nato a Bellosguardo (SA) il 30 settembre 1907, morì a Roma il 1 ottobre 1992. È stato un docente e politico italiano e Ministro della Repubblica, esponente del Partito Liberale Italiano nelle cui file è stato eletto sia alla Camera che al Senato.
Fu Deputato al Parlamento, nel 1963 per il PLI. Nel 1972 fu eletto Senatore (fino al 1976) nel Collegio di Eboli e fu nominato Sottosegretario alla Pubblica Istruzione con il ministro Oscar Luigi Scalfaro, nel governo Andreotti-Malagodi.
Nel 1979, privo di incarichi parlamentari, fu nominato ministro della Pubblica Istruzione nel I Governo Cossiga. Pur rimanendo nell’incarico pochi mesi (dall’agosto del 1979 all'aprile del 1980), riuscì a riordinare il sistema universitario e avviò la revisione dei cosiddetti decreti delegati. Nel febbraio del 1980 indisse a Roma la prima Conferenza Nazionale della Scuola su “Finalità, problemi e organi della partecipazione scolastica in un ordinamento democratico”, che vide all'opera docenti, dirigenti amministrativi, presidi, studenti, forze politiche e sindacali.
Nel 1983 fu rieletto Senatore nel primo Collegio di Roma-Parioli e fu nominato Presidente della VII Commissione per l’Istruzione del Senato, carica che ricoprì fino al 1987.
Alla scadenza del terzo mandato parlamentare, sebbene Presidente nazionale del PLI e, dal 1991, Presidente onorario, cominciò gradualmente ad allontanarsi dalla politica attiva e ad appartarsi, dedicandosi prevalentemente alla lettura e alla scrittura. In questo periodo prestò la sua autorevole collaborazione a quasi tutti i più prestigiosi quotidiani nazionali (“La Nazione!”, “La Stamp”a, “Il Resto del Carlino”, “Il Messaggero”, “Il Giornale”, “Il Tempo”, ecc.), oltre a dirigere la rivista Nuovi Studi Politici, da lui fondata.
Tra le sue opere ricordiamo Il diritto allo studio. Armando, Roma 1977.