Nato a Genova il 20 marzo 1891 e deceduto a Roma il 9 ottobre 1963, è stato avvocato e politico, deputato all’Assemblea Costituente e alla Camera nella prima legislatura. Laureato in giurisprudenza, in diritto canonico e in scienze economiche e commerciali, è stato docente universitario e presidente della Gioventù Cattolica Italiana, poi di Azione Cattolica.
Corsanego assume ben presto incarichi di rilievo nell’associazionismo cattolico. Nel biennio 1912-1913 dirige la rivista “Studium”, organo della FUCI; nel settembre 1922 viene eletto presidente della Gioventù Cattolica Italiana. Nei difficili anni della sua presidenza, Corsanego difenderà l’autonomia dell’associazione dalle pressioni esterne, divenendo un personaggio scomodo per il regime fascista che dal 1931 lo sottopone a sorveglianza speciale. Tra la fine del 1942 e i primi mesi del 1943 partecipa agli incontri clandestini a Roma per la costituzione della Democrazia Cristiana. Viene eletto deputato con 46.157 voti di preferenza (un numero inferiore solo a quello di Alcide De Gasperi).
Consigliere e assessore comunale di Roma dal 1947 al 1952, presidente della azienda tranviaria STEFER dal 1956 al 1957, vicepresidente della Cassa di Risparmio di Roma dal 1960, fu decano degli avvocati concistoriali, promotore di giustizia (pubblico ministero) nel tribunale dello Stato della Città del Vaticano, nonché docente di diritto penale comparato presso la Pontificia Università Lateranense. Accademico di S. Luca, membro corrispondente dell’Istituto di studi romani, fondatore del centro di studi ciceroniani, svolse un’intensa attività di conferenziere. Quale decano degli avvocati concistoriali fu promotore del concilio ecumenico Vaticano II. Il figlio di Camillo Corsanego, anch’egli defunto, è stato allievo della scuola di musica “Anton Rubinstein” di Colli Aniene.
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