Il carro armato è un veicolo corazzato, dotato di movimento autonomo e armato con cannone e mitragliatrici, è costituito da tre parti fondamentali: lo scafo, il gruppo motopropulsore e l’armamento, è in grado di raggiungere e superare la velocità di 60 km/h.
Lo scafo è l’involucro corazzato che protegge l’equipaggio, il motore, le munizioni e i congegni accessori. È sormontato da una torretta rotante per 360 gradi su un tamburo a rulli su cui è installato un cannone a tiro teso. La corazza è di spessore maggiore nel fronte dello scafo e della torretta, minore nelle parti lateriali e posteriori, di piccolo spessore in quelle superiori, assai leggera sul fondo. Una robusta paratia divide lo scafo in due compartimenti. Quello anteriore, occupato dall’equipaggio è il vano di combattimento, quello posteriore è il vano motore.
Il gruppo motopropulsore è dotato di un sistema cingolato. I motori sono di norma a 12 cilindri, nei carri italiani si è preferito il motore diesel che offre una maggiore autonomia e minore pericolo d’incendio. Il motore è disposto posteriormente con ai lati i serbatoi del carburante. La trasmissione del moto alle pulegge dentate motrici, che trascinano i cingoli, si effettua con cambi sincronizzati o anche completamente automatici.
L’armamento è normalmente costituito da un cannone installato sulla torretta e impiegato normalmente per il tiro a puntamento diretto e da due o più mitragliatrici di cui una in genere abbinata al cannone e una in apposita feritoia blindata nella corazzatura anteriore dello scafo.