Strada poderale realizzata all’inizio del 1900 per collegare dalla via Tiburtina, passando per il lotto V dei fratelli Giuseppe e Raffaele Nardi, il lotto IV di Achille Scarpitti nell’ambito della tenuta di Casal Bruciato o Grotta di Gregna. La tenuta nel 1898 era stata frazionata in 5 lotti a seguito dell’esproprio da parte del Ministero dell’Agricoltura in esecuzione della legge sull’obbligo di bonifica agraria e rivenduta con speciali patti e vincoli di bonifica. La denominazione via di Grotta di Gregna è dovuta proprio al nome della tenuta. Successivamente la strada fu prolungata fino a via Collatina Vecchia.
Questo territorio, ortus Graecorum o grotta delli Greci, è stato dal 1421 al 1873 proprietà dei monaci di S. Paolo fuori le mura. Il toponimo “grotta” è da riferire alla presenza di antiche cave di pozzolana il cui sfruttamento è continuato fino a tutto il secolo scorso. La denominazione Casale Brusciati compare, invece, in un documento del 1534 a seguito di un incendio che interessò il casale storico della tenuta ancora esistente agli inizi degli anni settanta del secolo scorso. In una fede di affitto del 1649 di una parte della tenuta, fatta dai monaci di S. Paolo, onde evitare evidenti confusioni con altri possedimenti dell’agro romano, sono menzionati entrambi i nomi Grotta di Grescia o Casal Bruciato. La stessa denominazione doppia risulta anche in una pianta del Catasto di Alessandro VII. A partire quindi dal XVII secolo fino alla fine del secolo scorso, la tenuta mantiene sempre entrambe le denominazioni e già nella rubrica delle tenute e casali della carta del Cingolani del 1692 redatta da D. De Rossi nel 1704, è chiamata Grotta di Gregna o Casal Bruciato.